"La vita o si vive o si scrive" (L. Pirandello)

venerdì 13 marzo 2015

La fiera di San Giuseppe a Cosenza.

Nel mese di marzo Cosenza si tinge di mille colori e d'intensi profumi, a segnare l'inizio della primavera sono i fiori e le piante presenti nella "fiera di san Giuseppe", tradizione cittadina che perdura da ben oltre sette secoli, fu istituita, infatti, nel 1234 dall'imperatore Federico II di Svevia.
 
In questa occasione si fondono insieme religione, tradizioni e vecchie credenze popolari.
Come quella antichissima che vedeva nell'arrivo della bella stagione, il ritorno della luce e di un periodo di buon auspicio dopo mesi di buio e cattivi presagi.
 
Il 19 marzo la chiesa cattolica celebra la ricorrenza dedicata a san Giuseppe sposo di Maria e in città ben due parrocchie festeggiano il santo, sono l'antica Chiesa di san Giuseppe nel centro storico e la parrocchia di San Giuseppe lavoratore situata nella zona nuova della città, nel quartiere Serra spiga.

A Cosenza, si è sempre avvertito molto l'attaccamento a tale evento. Ogni anno migliaia di persone, provenienti non solo dalla città ma anche dal suo hinterland e dall'intera provincia, visitano gli stand allestiti dai mercanti, per quest'appuntamento annuale al quale nessun cosentino può rinunciare.

Tra le bancarelle si trova tutto ciò che si può cercare visitando un grande mercato, qui però agli articoli moderni si affiancano quelli più antichi.

I simboli più tradizionali della fiera sono i 'mustazzoli' (mostaccioli), tipici e antichi dolci del cosentino ricoperti di miele di fichi (la melassa di fichi), ma vi sono anche le più moderne 'zeppole' dette anche 'frittelle di san Giuseppe', altro dolce tipico del periodo.
Ci sono poi gli stand dedicati alle piante da appartamento o da giardino e quelli dedicati all'artigianato. I primi, sono stati sempre i più gettonati tra le signore della città, che aspettano la fiera e l'arrivo della primavera per rinnovare la fioritura di  balconi e terrazzi. I secondi, sono un simbolo tradizionale della fiera, con i loro vasi di terracotta, prodotti artigianalmente dai 'pignatari' ovvero i vasai che lavorano l'argilla, e i vimini, per cui troveremo i tradizionali "cannizzi", ovvero i cesti per raccogliere la frutta, accanto ai più moderni set da giardino composti da tavoli e sedie.
Per gli stand gastronomici, troviamo le delizie calabresi tradizionali, come i salumi, i formaggi e i lupini, accanto alle più moderne leccornie di zucchero e cioccolato tipiche delle fiere.

In occasione della fiera, Cosenza ha sempre ospitato i mercanti forestieri, da ieri ad oggi la tradizione non è cambiata di molto, accanto agli ambulanti nostrani ci sono infatti quelli stranieri, provenienti soprattutto dai paesi africani, ma con una presenza sempre maggiore di altri gruppi provenienti dall'Asia e dal sud America. Da qualche anno si registra, poi, la presenza di un gruppo d'indiani d'America che allietano il percorso dei visitatori con le loro musiche tradizionali. Da qualche tempo, inoltre, è stato dato ancora più risalto all'evento, con serate di musica e la presenza delle attrazioni del luna-park che coinvolgono soprattutto le fasce più giovani della popolazione.
                         

Una veduta della fiera di san Giuseppe lungo il viale G. Mancini, nella parte nuova della città.
L'immagine è stata prelevata dal web.